Nella multidirezionalità che lo contraddistingue, quello che poi ha reso archetipicamente frìppiana la tecnica è il timbro della chitarra. In questo senso Frippertronics è un modo di suonare, un tipo di suono un timbro di chitarra, una strategia: il suono si reintegra, carica un drone al cui interno scintillano particelle, arriva all'esplosione, poi quando al musica si ferma, si rimane soli e salvi con la vibrazione del nostro timpano, a risuonare, lentamente.
”Tra l'aprile e l'agosto del 1979 ho affrontato una piccola tournée, mobile e spero intelligente in Europa e in Nord America, suonando di norma senza compenso in ristoranti, bar, uffici, negozi di dischi, piccoli cinematografi e centri o club. In genere introducevo uno di questi concerti frippertronici, improvvisati e assolutamente privi d'importanza, nel modo seguente. Le Frippertronics sono un tentativo di favorire il contatto umano nel luogo delle performance. Nel 1974 ho abbandonato i King Crimson per varie ragioni; dal punto di vista professionale, questo fatto era stato in gran parte risultato dalla sempre decrescente possibiltà di contatto tra pubblico e musicista. Ciò mi pareva causato da tre fattori principali: primo, la crescita dimensionale degli eventi rock; secondo, l'accettazione generale della musica rock come sport da parte degli spettatori; terzo, la relazione vampiresca tra pubblico e musicista. Tra gli altri scopi, le Frippertronics vogliono contraddire questi tre gradini in direzione dell'idiozia costruendo tre gradini di partecipazione a un mondo intelligente: primo, limitando le dimensione degli eventi a una scala tra 10 e 250 spettatori; secondo, invitando il pubblico a un ascolto attivo, che pone gli ascoltatori in posizione di uguale responsabilità rispetto al musicista; terzo, rinunciando ad essecondare le reciproche pretese, egocentrismi e presunzioni. In una situazione appropriata di ascolto attivo, abbandonando i tentavi di imprigionare l'evento su nastro o pellicola, esiste una buona possibilità che accada qualcosa di notevole.”
Video: Frippertronics
Empedocle70
”Tra l'aprile e l'agosto del 1979 ho affrontato una piccola tournée, mobile e spero intelligente in Europa e in Nord America, suonando di norma senza compenso in ristoranti, bar, uffici, negozi di dischi, piccoli cinematografi e centri o club. In genere introducevo uno di questi concerti frippertronici, improvvisati e assolutamente privi d'importanza, nel modo seguente. Le Frippertronics sono un tentativo di favorire il contatto umano nel luogo delle performance. Nel 1974 ho abbandonato i King Crimson per varie ragioni; dal punto di vista professionale, questo fatto era stato in gran parte risultato dalla sempre decrescente possibiltà di contatto tra pubblico e musicista. Ciò mi pareva causato da tre fattori principali: primo, la crescita dimensionale degli eventi rock; secondo, l'accettazione generale della musica rock come sport da parte degli spettatori; terzo, la relazione vampiresca tra pubblico e musicista. Tra gli altri scopi, le Frippertronics vogliono contraddire questi tre gradini in direzione dell'idiozia costruendo tre gradini di partecipazione a un mondo intelligente: primo, limitando le dimensione degli eventi a una scala tra 10 e 250 spettatori; secondo, invitando il pubblico a un ascolto attivo, che pone gli ascoltatori in posizione di uguale responsabilità rispetto al musicista; terzo, rinunciando ad essecondare le reciproche pretese, egocentrismi e presunzioni. In una situazione appropriata di ascolto attivo, abbandonando i tentavi di imprigionare l'evento su nastro o pellicola, esiste una buona possibilità che accada qualcosa di notevole.”
Video: Frippertronics
Empedocle70
1 commento:
ciao, sarei interessato ad uno scambio link
http://www.cappellate.com
Posta un commento