giovedì 22 aprile 2010

Intervista a The Infant T(h)ree, terza parte


Qual è il ruolo dell’Errore nella vostra visione musicale? Dove per errore intendo un procedimento erroneo, un’irregolarità nel normale funzionamento di un meccanismo, una discontinuità su una superficie altrimenti uniforme che può portare a nuovi sviluppi e inattese sorprese...


G. Masin: sia benedetto l'errore. Chi non lo conosce non lo può evitare, credendo di percorrere una strada magistrale che invece è sorda, grigia e vuota.
M. Berizzi: io ci conto negli errori, spesso fanno meglio di me.


Parliamo di marketing. Quanto pensate che sia importante per un musicista moderno? Intendo dire: quanto è determinante essere dei buoni promotori di se stessi e del proprio lavoro nel mondo della musica di oggi?


M. Berizzi: è molto importante comunque, sia per il piacere di divulgare sia per le eventuali aspettative pratiche.
M. Salvadori: qui si aprirebbe una discussione che potrebbe durare pagine su pagine. Ovviamente farsi conoscere usando tutti i canali disponibili è cosa saggia ed importante. Difficile, anzi, assai difficile riuscire ad usarli se non fai parte di qualche 'corporazione' sonora ufficialmente riconosciuta. Bada bene, non ti sto parlando solo di enti o realtà ad alto livello ma anche di situazioni facilmente usufruibili dagli 'umani'. Qui oramai ognuno si è creato il proprio recinto dentro al quale: guai entrare!, sia esso circuito off o circuito cosiddetto 'alternativo post-industriale'. E' incredibile come non esista un 'sentire comune' che riesca a legare tutta questa gente – ed è tanta – che crea sonorità 'altre'. Da par nostro stiamo cercando di far questo con Laverna Net Label (la nostra etichetta), stiamo creando una vera e propria realtà culturale aperta a coloro che in qualche modo sentono il bisogno di confrontarsi senza dover a tutti i costi 'sembrare altro' da quello che realmente sono. Alla base di ogni nostra nuova uscita c'è la conoscenza e l'amicizia con l'artista stesso. E' successo così con Enrico Coniglio e con Emanuele Errante, giusto per citare due nomi conosciuti e così sarà in seguito: siamo una Open Source Net Label e...se le parole hanno ancora un senso?!.....

Come vedete la crisi del mercato discografico, con il passaggio dal supporto digitale al download in mp3 e tutto questo nuovo scenario? Tutta questa passiva tendenza ad essere aggiornati e di possedere tonnellate di mp3 che difficilmente potranno essere ascoltati con la dovuta attenzione non comporta il rischio di trascurare la reale assimilazione di idee e di processi creativi? Vi faccio questa domanda proprio perché voi avete già abbracciato la filosofia della licenza Creative Commons ….


M. Berizzi: la vedo con la tristezza di un nostalgico che come molti li consumava i dischi. Non voglio fare una disquisizione sociologica ma la velocità frettolosa domina il nostro tempo; è vero, a volte si prende o si scarica un cd e lo si ascolta appena e non tutto, affidandosi alla capacità di aver capito e rinviano a mai l’approfondimento. D’altro lato la tecnologia ci consente risultati impossibili 20/30anni fa; forse più di quanto è possibile godere veramente. Le netlabel offrono intanto la possibilità facile di far viaggiare la musica che altrimenti resterebbe a casa propria. Mercato o no, il passo successivo è ancora il cd. In relazione alle idee ed ai processi creativi penso che questi abbiano invece un percorso tutto loro e poco condizionato dalla tecnologia riferita al mercato.
M. Salvadori: parafrasando Wenders direi che sta nel corso del tempo. Il cambiamento sta nel corso del tempo. Personalmente io sono nato con il vinile, l'ho acquistato in quantità industriali ed assaporato come non mai (cosa che contiuno a fare), poi son passato con mal celato dolore al cd e, pian piano, mi ci sono abituato ed ho iniziato ad assaporarne la purezza sonora (cosa che continuo a fare). Ora abbiamo superato ulteriormente questo livello, il suono si immagazzina in una cartella e si usa a proprio piacimento: si scambia e si mixa e si riscambia e si rielabora, se ci pensi è meraviglia allo stato puro. Le possibilità ora sono enormi, l'importante è saperle usare in modo creativo, evitando di traformare il pc in un cimitero di suoni dimenticati. Il Suono è cosa viva, non è nato per esser rinchiuso in bella vista dentro una bacheca.

- parte prima
- parte seconda
- parte terza
- parte quarta

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