Anche i nastri originali delle registrazioni, i cosiddetti Master tapes non hanno lo stesso prestigio degli Originali nell’arte visiva: non sono esposti nelle gallerie o nei musei per compiacere il nostro desiderio della loro Aura fonetica. Non vanno sotto il martello da Sotheby. Se vi è egualitarismo nella musica, esso non esiste nell’arte. Coloro che come me si rifiutano di scaricare tutta la musica gratuitamente e illegalmente, e che ancora entrano nei negozi di CD, scoprono facilmente che le grandi opere musicali, la grande musica (qualunque siano le vostre preferenze di genere) ha un prezzo all’circa uguale a quello della spazzatura. Le vendite di un artista potrebbero aumentare se muore (Michael Jackson docet), ma il prezzo dei loro dischi non cresce, perché, sono proprio questo, le registrazioni, riproduzioni, con un valore estremamente limitato di mercato. Come ogni appassionato di musica che si rispetti ho passato parte della mia vita ad accumulare con amore una raccolta di documenti sonori, un universo abbondante di piaceri estetici attraverso i generi e i secoli, che anche se fossi in grado di vivere otto volte tanto, dedicando ogni mio minuto di veglia esclusivamente a questo gioco, non sarei in grado di partecipare, di assorbire, di vivere completamente, perso nella sua miriade di generi, sfide e piaceri bizantini.
Se dovessi vendere la mia biblioteca di dischi, quello che prenderei mi sarebbe probabilmente appena sufficiente per acquistare qualche pezzo mediocre di qualche artista esposto per la prima volta in una galleria d’arte. Sì, ci sono alcuni pezzi rari, magari in vinile, ma anche in questo caso, gli importi sono relativamente insignificanti. Incrementare il valore di una musica "Originale" a livelli da casa d’asta è praticamente impossibile. Il musicista, scrittore e accademico David Toop ricorda che proponendo un suo concerto presso la Lisson Gallery di Marylebone, il proprietario della galleria, entusiasta all’idea, si chiedeva se c'era un modo per cui ai musicisti potesse essere pagato il tipo di somme che un artista visivo si poteva aspettare per evento analogo.
"Si chiese se il concerto poteva essere registrato, e quindi se la registrazione poteva essere venduta subito dopo. Gli ho detto: si potrebbe provare! Laggiù sulla mia scrivania c’è un CD-R di un concerto suonato un paio di giorni fa, di cui esistono solo tre esemplari al mondo. Ma io non potevo darlo via. Se avessi cercato di venderlo a Mark Wastell (che gestisce il negozio di dischi Sound 323 in Highgate), probabilmente non lo avrebbe accettato e lui è stato coinvolto in quel concerto!”
"L'arte e il boom immobiliare sono andati di pari passo a partire dal 1980," continua Toop. "In quel momento credo che ci fosse una ampia visione collettiva secondo cui possedere un pezzo d’arte era sia fico che realizzare un potenziale investimento. Nel frattempo, la musica è diventata sempre più economica, fino a cinque sterline, meno di una sterlina per un singolo brano su mp3".
Il compositore La Monte Young non solo ha cercato di superare le normali convenzioni temporali sulla musica, con le musiche del suo Theatre of the Eternal Music, ma ha anche tentato di raggiungere lo status dei suoi colleghi nel mondo dell'arte visiva, ritirandosi dal mercato musicale fin dai primi anni '70 e rendendo egli stesso e i pochi lavori fino ad allora pubblicati costosi quasi come quelli di un artista visivo. Nel 1974, egli riuscì a vendere un pianoforte, il fulcro di una sua installazione intitolata The Well-Tuned Piano, l'acquirente, pagò un extra di 1.000 dollari, perché lo autografasse per lui. In generale, tuttavia, i collezionisti d’arte non sono sufficientemente preparati e pronti a pagare a prezzo d'autore un pezzo musicale, non importa con quale connotazioni di originalità ed esclusività si tenti di rivestire la musica o lo spartito. Sound artist come Michael J. Schumacher sono di tanto in tanto riusciti a vendere dei pezzi loro ma senza riuscire a incidere sulla natura relativamente democratica dell’economia e della diffusione musicale.
Il fascino derivante da quotazioni con cifre a sette o otto zeri ha avuto un tremendo effetto immagine per l'arte moderna. Articoli su quotidiani a tiratura nazionale, come quello citato in precedenza del Sole24Ore, hanno avuto due effetti: fanno appello desiderio di investimento-ricchezza delle persone, ma servono anche per esporre le opere d'arte, magari riprodotte su cataloghi in miniatura, a un pubblico più ampio che si è visto impegnarsi con la "difficile" arte, aumentandone l’esposizione mediatica e facendo uscire l’arte contemporanea dal ghetto dei semplici appassionati. La musica moderna al momento invece, non ancora ha goduto di un simile privilegio.
"Si chiese se il concerto poteva essere registrato, e quindi se la registrazione poteva essere venduta subito dopo. Gli ho detto: si potrebbe provare! Laggiù sulla mia scrivania c’è un CD-R di un concerto suonato un paio di giorni fa, di cui esistono solo tre esemplari al mondo. Ma io non potevo darlo via. Se avessi cercato di venderlo a Mark Wastell (che gestisce il negozio di dischi Sound 323 in Highgate), probabilmente non lo avrebbe accettato e lui è stato coinvolto in quel concerto!”
"L'arte e il boom immobiliare sono andati di pari passo a partire dal 1980," continua Toop. "In quel momento credo che ci fosse una ampia visione collettiva secondo cui possedere un pezzo d’arte era sia fico che realizzare un potenziale investimento. Nel frattempo, la musica è diventata sempre più economica, fino a cinque sterline, meno di una sterlina per un singolo brano su mp3".
Il compositore La Monte Young non solo ha cercato di superare le normali convenzioni temporali sulla musica, con le musiche del suo Theatre of the Eternal Music, ma ha anche tentato di raggiungere lo status dei suoi colleghi nel mondo dell'arte visiva, ritirandosi dal mercato musicale fin dai primi anni '70 e rendendo egli stesso e i pochi lavori fino ad allora pubblicati costosi quasi come quelli di un artista visivo. Nel 1974, egli riuscì a vendere un pianoforte, il fulcro di una sua installazione intitolata The Well-Tuned Piano, l'acquirente, pagò un extra di 1.000 dollari, perché lo autografasse per lui. In generale, tuttavia, i collezionisti d’arte non sono sufficientemente preparati e pronti a pagare a prezzo d'autore un pezzo musicale, non importa con quale connotazioni di originalità ed esclusività si tenti di rivestire la musica o lo spartito. Sound artist come Michael J. Schumacher sono di tanto in tanto riusciti a vendere dei pezzi loro ma senza riuscire a incidere sulla natura relativamente democratica dell’economia e della diffusione musicale.
Il fascino derivante da quotazioni con cifre a sette o otto zeri ha avuto un tremendo effetto immagine per l'arte moderna. Articoli su quotidiani a tiratura nazionale, come quello citato in precedenza del Sole24Ore, hanno avuto due effetti: fanno appello desiderio di investimento-ricchezza delle persone, ma servono anche per esporre le opere d'arte, magari riprodotte su cataloghi in miniatura, a un pubblico più ampio che si è visto impegnarsi con la "difficile" arte, aumentandone l’esposizione mediatica e facendo uscire l’arte contemporanea dal ghetto dei semplici appassionati. La musica moderna al momento invece, non ancora ha goduto di un simile privilegio.
- parte seconda
Empedocle70
Empedocle70
Nessun commento:
Posta un commento