Reincarnazione
Ho ingrandito, per caso, una foto delle molte che ho trovato cercando in Internet,
fotografie d'epoca con donne suonatrici di mandolino.
Una collezione "virtuale" - non ne possiedo nemmeno una concretamente.
La maggior parte le ho trovate in un forum dall'equivocabile titolo "donna col
mandolino" in inglese suona diverso "woman with mandolin": è meno "porno".
La foto è fortemente nera: bianco e nera su sfondo nero, cornice nera, il vestito
nero della donna molto accollato è con maniche lunghe, ha i capelli scuri raccolti,
spicca il viso luminoso e le mani chiare che abbracciano la tastiera e le corde del
mandolino. Un lieve sorriso di serenità le incornicia il volto dalla fronte spaziosa, lo
sguardo diretto nella macchina fotografica la cristallizza in un infinito, come la
citazione leonardesca a cui inevitabilmente rimanda. La cornice in rilievo su
cartoncino nero, appena percettibile, la imprigiona tra l'infinito che ha d'innanzi e la
realtà dello scatto fotografico che l'ha sorpresa.
In un primo momento avevo raccolto queste fotografie in un formato troppo piccolo
per distinguerne i volti e l'ingrandimento sgranato era peggio.
Ho rifatto il lavoro - per caso ho trovato il modo di averle molto più grandi: la
somiglianza con la donna che ho descritto mi lascia senza fiato. Sono io, al punto
tale che ho messo come titolo al posto della sigla "attachament 1 jpg" "io con i
capelli in su".
Ho subito pensato che sono già morta ed è stato tutto molto semplice; mi ritrovo tra le mani anche lo stesso strumento.
Il mistero è: come ho fatto a rifare quello che ho già fatto?
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