CARLO ZAULI, SCULTORE a cura di Flaminio Gualdoni
PALAZZO BRICHERASIO, via Lagrange 20 Torino
dal 15 maggio al 14 giugno 2009
Sponsor del progetto:• Blue Engineering • Faiveley Transport • Sepa Torino
Progetto illuminotecnico: Mario Nanni
Sistemi di illuminazione: Viabizzuno
Media partner: Inside
Sponsor tecnico:La Berta Azienda Agricola, Toro Assicurazioni
Con il patrocinio di:• Ministero per i Beni e le Attività Culturali • Regione Emilia Romagna • Provincia di Ravenna
COMUNICATO STAMPA
Le Sale Storiche della Fondazione ospitano, dal 14 maggio al 14 giugno, CARLO ZAULI, SCULTORE, prima grande tappa europea dell’importante ciclo espositivo internazionale, dedicato all’opera dello scultore, inaugurato nel 2007 con 4 grandi antologiche giapponesi, realizzata in collaborazione con il Museo Carlo Zauli e Renata Bianconi, e curata da Flaminio Gualdoni.La mostra è patrocinata dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali, ed è stata resa possibile grazie al fondamentale contributo di Blue Engineering, Faiveley Transport e Sepa Torino, importanti realtà aziendali operanti, a vario titolo, nell’ambito di servizi e forniture del settore dei trasporti. L’impegno nel sostenere un evento espositivo di valore internazionale sottolinea la sensibilità e l’attenzione di queste aziende private per il mondo dell’arte, proprio in un momento di profonda crisi legato al taglio profondo di finanziamenti che ha colpito la cultura in Italia.Grande protagonista della scultura italiana del dopoguerra, Carlo Zauli (Faenza 1926 – 2002) si forma, come altri maestri del passato – da Martini, Fontana a Leoncillo –, nell’ambito dell’arte della ceramica, dai cui codici formali si distacca a partire dagli anni Sessanta, evolvendo la sua tecnica verso una ricerca espressiva plastica complessa e di grande ricchezza espressiva.Il passaggio da climi informali a un ragionamento sulla forma come struttura retorica lo porta a entrare nel vivo del dibattito plastico del tempo. La personale alla Montenapoleone di Milano del 1957 si intreccia con alcune realizzazioni in perfetto clima di integrazione delle arti (fregio per la reggia di Bagdad del 1958; fregio per il Poligrafico di Stato di Kuwait City; la partecipazione a numerosi edizioni della Triennale di Milano) e con l’intensa frequentazione di autori come Fontana, Valentini, Pomodoro e Spagnulo.Dalla fine degli anni Sessanta la sua scultura affronta una serie di problematiche conferendo un ruolo di primo piano alla vocazione formativa della materia, al rapporto tra sostanza e pelle del corpo plastico, alla dialettica tra biomorfismo e geometria e ai comportamenti struttivi della forma. Le grandi mostre personali, in Europa e Giappone, e le opere di integrazione architettonica sono arricchite nel tempo da esposizioni in gallerie e spazi pubblici, conferendo alla sua opera un respiro internazionale, suggellato dalla recente retrospettiva itinerante con tappa a Kyoto, Gifu, Tokyo e Yamaguchi.Come ricorda Giorgio Cortenova “Zauli non si domanda quale forma artistica sia opportuno introdurre nel mondo, ma quale mondo creare con le forme, o comunque quale forma dare al mondo. In rapporto a ciò svaniscono le categorie e le gerarchie culturali, sfuma qualsiasi ipotesi rappresentativa, tramonta la mitologia dell'oggetto.” In mostra a Palazzo Bricherasio circa quaranta sculture, esposte nelle storiche sale della Fondazione torinese e negli adiacenti spazi esterni di via Lagrange - dove avrà luogo la prima edizione della rassegna OUTDOOR -, che documentano le tematiche care al maestro di Faenza e rappresentano i momenti di massima adesione di Zauli al dibattito scultoreo e di profonda originalità inventiva.Il catalogo, edito da Silvana editoriale, è introdotto da un saggio critico del curatore e presenta, accanto al testo di un’intervista fatta a Zauli nel 1987, alcuni storici saggi di autori che ne hanno accompagnato il percorso: da Giulio Carlo Argan a Cesare Vivaldi, da Yoshiaki Inui a Giorgio Cortenova.
www.museozauli.it
PALAZZO BRICHERASIO, via Lagrange 20 Torino
dal 15 maggio al 14 giugno 2009
Sponsor del progetto:• Blue Engineering • Faiveley Transport • Sepa Torino
Progetto illuminotecnico: Mario Nanni
Sistemi di illuminazione: Viabizzuno
Media partner: Inside
Sponsor tecnico:La Berta Azienda Agricola, Toro Assicurazioni
Con il patrocinio di:• Ministero per i Beni e le Attività Culturali • Regione Emilia Romagna • Provincia di Ravenna
COMUNICATO STAMPA
Le Sale Storiche della Fondazione ospitano, dal 14 maggio al 14 giugno, CARLO ZAULI, SCULTORE, prima grande tappa europea dell’importante ciclo espositivo internazionale, dedicato all’opera dello scultore, inaugurato nel 2007 con 4 grandi antologiche giapponesi, realizzata in collaborazione con il Museo Carlo Zauli e Renata Bianconi, e curata da Flaminio Gualdoni.La mostra è patrocinata dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali, ed è stata resa possibile grazie al fondamentale contributo di Blue Engineering, Faiveley Transport e Sepa Torino, importanti realtà aziendali operanti, a vario titolo, nell’ambito di servizi e forniture del settore dei trasporti. L’impegno nel sostenere un evento espositivo di valore internazionale sottolinea la sensibilità e l’attenzione di queste aziende private per il mondo dell’arte, proprio in un momento di profonda crisi legato al taglio profondo di finanziamenti che ha colpito la cultura in Italia.Grande protagonista della scultura italiana del dopoguerra, Carlo Zauli (Faenza 1926 – 2002) si forma, come altri maestri del passato – da Martini, Fontana a Leoncillo –, nell’ambito dell’arte della ceramica, dai cui codici formali si distacca a partire dagli anni Sessanta, evolvendo la sua tecnica verso una ricerca espressiva plastica complessa e di grande ricchezza espressiva.Il passaggio da climi informali a un ragionamento sulla forma come struttura retorica lo porta a entrare nel vivo del dibattito plastico del tempo. La personale alla Montenapoleone di Milano del 1957 si intreccia con alcune realizzazioni in perfetto clima di integrazione delle arti (fregio per la reggia di Bagdad del 1958; fregio per il Poligrafico di Stato di Kuwait City; la partecipazione a numerosi edizioni della Triennale di Milano) e con l’intensa frequentazione di autori come Fontana, Valentini, Pomodoro e Spagnulo.Dalla fine degli anni Sessanta la sua scultura affronta una serie di problematiche conferendo un ruolo di primo piano alla vocazione formativa della materia, al rapporto tra sostanza e pelle del corpo plastico, alla dialettica tra biomorfismo e geometria e ai comportamenti struttivi della forma. Le grandi mostre personali, in Europa e Giappone, e le opere di integrazione architettonica sono arricchite nel tempo da esposizioni in gallerie e spazi pubblici, conferendo alla sua opera un respiro internazionale, suggellato dalla recente retrospettiva itinerante con tappa a Kyoto, Gifu, Tokyo e Yamaguchi.Come ricorda Giorgio Cortenova “Zauli non si domanda quale forma artistica sia opportuno introdurre nel mondo, ma quale mondo creare con le forme, o comunque quale forma dare al mondo. In rapporto a ciò svaniscono le categorie e le gerarchie culturali, sfuma qualsiasi ipotesi rappresentativa, tramonta la mitologia dell'oggetto.” In mostra a Palazzo Bricherasio circa quaranta sculture, esposte nelle storiche sale della Fondazione torinese e negli adiacenti spazi esterni di via Lagrange - dove avrà luogo la prima edizione della rassegna OUTDOOR -, che documentano le tematiche care al maestro di Faenza e rappresentano i momenti di massima adesione di Zauli al dibattito scultoreo e di profonda originalità inventiva.Il catalogo, edito da Silvana editoriale, è introdotto da un saggio critico del curatore e presenta, accanto al testo di un’intervista fatta a Zauli nel 1987, alcuni storici saggi di autori che ne hanno accompagnato il percorso: da Giulio Carlo Argan a Cesare Vivaldi, da Yoshiaki Inui a Giorgio Cortenova.
www.museozauli.it
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