venerdì 18 dicembre 2009

Intervista con Juan Trigos quarta parte


Come vede la crisi del mercato discografico, con il passaggio dal supporto digitale al download in mp3 e tutto questo nuovo scenario?

Devo dire che per me è difficile giudicarlo perché in questo senso sono un po’ old fashion. Vedo che i ragazzi oggi non hanno dischi, non hanno libri perché li scaricano da internet. Io invece per esempio sono un nostalgico dei vecchi dischi in vinile. D’altra parte però, il passaggio dal disco al cd è stato molto desiderato soprattutto per via della qualità del suono che ne ebbe un miglioramento notevole. In ogni caso esisteva il prodotto fisicamente... uno va nell’armadio, lo tira fuori, lo ascolta, si tengono più versioni di questo e quell’altro pezzo, ossia ci si crea la propria discoteca personale, che è poi la stessa cosa che fare biblioteca. Si parlava tanto di questo quando io studiavo, ci dicevano … non fatevi prestare i libri, fate biblioteca! Cioè scegliete i libri che voi stessi desiderate avere. Non dico che sia sbagliato scaricare da internet, però faccio un po’ fatica ad abituarmi a questo nuovo concetto. Per quanto riguarda invece la crisi vera e propria della discografia, credo che sia dovuto più al fatto che tutti vogliono vendere lo stesso prodotto e in tutti i sensi. Globalizzando, generalizzando e universalizzando si perdono l’ identità e la diversità. Le case discografiche hanno cercato di manipolare la cultura o almeno hanno creduto di poterlo fare e per questo il mercato sta scoppiando. Il fatto di aver corrotto questa posizione, sta portando le case discografiche a pagarne le conseguenze.

Ci consigli cinque dischi e cinque spartiti per lei indispensabili, da avere sempre con se.. i classici cinque dischi per l‘isola deserta..

In realtà per me non esiste questo concetto, perché diciamo che se uno va su un’isola deserta porta con se tutto quello che ama e tutto quello che uno ama è quello ha imparato, che tiene dentro di se, cioè quello che ha assimilato, quindi non metterei un numero.. poi, pensando in astratto non potrei dirne solo cinque perché citando quelli me ne mancheranno altri cinque e così via.. preferisco sicuramente includere tutti quelli che amo, che sono molti di più!

Il Blog ha aperto di recente una nuova rubrica dedicata ai giovani neodiplomati e diplomandi, che consigli si sente di dare a chi, dopo anni di studio, ha deciso di iniziare la carriera di musicista?

Beh, un consiglio che mi sento di dare a compositori e interpreti è di cercare di dedicarsi a fare la propria arte, cioè quella musica che viene proprio da dentro, di essere disciplinati, avere molta pazienza, non corrompersi e fare veramente qualcosa che nasca da se stessi. Riflettete e cercate di essere seri in quello che fate. Seri e non solenni, che è completamente diverso.

Quali sono i suoi prossimi progetti? Su cosa sta lavorando?

Tra gli ultimi lavori scritti ci sono un Concerto per Contrabbasso eseguito a dicembre 2008 a Rochester (NY-USA) da Scott Worthington con l’ Eastman BroadBand Ensemble. Un pezzo caratterizzato da una strumentazione un po’ particolare, infatti ho usato tra gli altri strumenti come in quasi tutti i miei pezzi, una dotazione di percussioni importante che include pianoforte, pianoforte elettrico, clavicembalo, pianoforte verticale, per colore un po’ particolare. Altra caratteristica particolare anche l’ utilizzo del corno inglese e del controfagotto così come sono e non come sostituti dell’oboe. Di poche settimane invece è il mio ultimo lavoro, un quartetto per chitarre Guitar Quartet commissionato dall’americano Tantalus Quartet. Si tratta di un brano di dimensioni importanti, sarà di circa diciotto minuti. Come direttore d’orchestra tra i vari impegni futuri il prossimo novembre 2009 dirigerò un opera di Victor Rasgado Il Conejo y el Coyote che sarà in tournée a Washington (USA) e a Oaxaca (Messico). Sempre in Novembre dirigerò, insieme ad altri brani, la mia Sinfonia N.1 con l’Orchestra Filarmonica di Aguascalientes (Messico). Come compositore, invece, da quest’anno faccio nuovamente parte del Sistema Naciónal de Creadores de Arte de México e tra i progetti nell’immediato futuro, oltre ovviamente a lavori di dimensioni più ridotte, alle commissioni e i lavori di routine che fanno parte del lavoro di tutti gli anni e che non finiscono mai come la revisione e correzione degli spartiti più vecchi, ho in programma principalmente due lavori importanti. Tra pochissimo infatti, comincerò, beh diciamo che ho già cominciato a scrivere la nuova opera d’Hemoficción, il genere di cui ho parlato prima. L’opera sarà in due atti, per cantanti, attori, coro e orchestra, e si chiamerà Contra-Sujeto (Contro-Soggetto). Sarà basata come sempre su un’opera teatrale di mio padre e credo mi prenderà un po’ di tempo, un anno e mezzo, due anni circa. Poi, lavorerò alla mia seconda sinfonia e a un concerto per quattro chitarre e orchestra che verrà eseguito il prossimo anno 2010 con l’Orchestra Sinfonica di Lecce che dirigerò per l’occasione. In questo concerto si eseguiranno, tra gli altri brani di altri autori, i miei Concerto per Quattro Chitarre (prima mondiale) e Concerto N.2 per chitarra e orchestra “Hispano” (Prima Italiana). La registrazione dei due pezzi verrà utilizzata per la realizzazione del primo monografico sulla mia musica per chitarra.

Grazie Maestro!

Empedocle70

2 commenti:

Leonardo De Marchi ha detto...

Ciao Andrea. Grazie per questo speciale! Una curiosità: come sei venuto a conoscenza di questo compositore?

Andrea Aguzzi ha detto...

è una lunga storia ... era una notte buia e tempestosa ... ;-D